CITTA’ DEL VATICANO – Mercoledì, 6 febbraio 2008 (Vatican Diplomacy). Pioggia di critiche sulla stampa cattolica e non ai 67 docenti firmatari della lettera anti Ratzinger.
(ASCA) – L’Osservatore Romano, il quotidiano della Santa Sede, in un breve articolo pubblicato nell’edizione odierna attacca i professori firmatari di un appello di solidarieta’ ai 67 docenti dell’universita’ La Sapienza che, con la loro lettera al rettore Renato Guarini, hanno innescato le polemiche che hanno portato alla rinuncia, da parte di papa Benedetto XVI, della visita all’ateneo romano. ’Forse – scrive il quotidiano pontificio – i 1.479 firmatari non sanno che, ’in nome della liberta’ della ricerca e della scienza’, hanno preso per buono un falso, cogliendo un’affermazione senza verificarne l’affidabilita’’.
L’articolo ricostruisce la genesi della citazione del discorso in cui papa Benedetto XVI, a sua volta citando Feyerabend, sembra giudicare favorevolmente la condanna di Galileo da parte della Santa Inquisizione nel XVII secolo.
’Se prima di affrettarsi a sottoscrivere la solidarieta’ ai 67 qualcuno dei 1.479 avesse verificato tale affermazione – spiega l’Osservatore Romano -, avrebbe scoperto che chi ha scritto la lettera ha tratto la citazione del discorso di Ratzinger dalla voce Papa Benedetto XVI di Wikipedia, la nota enciclopedia della rete che viene redatta dai lettori che navigano in rete e che nessun uomo di scienza utilizzerebbe come fonte esclusiva delle sue ricerche, se non verificandone accuratamente l’attendibilita’’.
’Ciascuno – conclude l’articolo – e’ libero di giudicare se questo modo di usare la ragione sia corretto o non piuttosto un atto di slealta’: il rischio di piegare la ragione davanti alla pressione degli interessi e all’attrattiva dell’utilita’, e’ esattamente cio’ da cui il Papa avrebbe messo in guardia il corpo docente de La Sapienza, se avesse potuto parlare. Ognuno giudichi chi ha difeso davvero la ragione’.
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Il giornale della Santa Sede
Attacco ai prof anti Pontefice: «Hanno preso un falso per buono»
CITTÀ DEL VATICANO — L’Osservatore romano attacca i prof firmatari di un appello di solidarietà ai 67 docenti della Sapienza che con la loro lettera al Rettore innescarono la polemica che portò poi alla rinuncia da parte del Papa a visitare l’ateneo.
«Forse — scrive il giornale — i 1.479 firmatari non sanno che hanno preso per buono un falso, cogliendo un’affermazione senza verificarne l’affidabilità».
L’articolo ricostruisce la genesi della citazione del discorso in cui papa Benedetto XVI, a sua volta citando Feyerabend, sembra giudicare favorevolmente la condanna di Galileo da parte dell’Inquisizione.
In realtà, quella citazione è stata copiata da Wikipedia dalla voce Papa Benedetto XVI.
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PAPA ALLA SAPIENZA, OSSERVATORE ROMANO: SCIENZIATI COPIANO ERRORI WIKIPEDIA
Docenti universitari, ma con la propensione superficiale dei loro studenti a prendere per oro colato ciò che sta scritto su Wikipedia, senza prendersi la briga di controllare e verificare. L’Osservatore Romano rileva come i firmatari della lettera al rettore della Sapienza contraria all’invito a papa Ratzinger abbiano dato per buona l’attribuzione al Papa di una citazione che invece non era sua. “Forse – scrive il giornale vaticano – i 1.479 firmatari non sanno che, ‘in nome della libertà della ricerca e della scienza’, hanno preso per buono un falso, cogliendo un’affermazione senza verificarne l’affidabilità“.
L’articolo ricostruisce la genesi della citazione del discorso in cui papa Benedetto XVI, a sua volta citando il filosofo della scienza Feyerabend, sembra giudicare favorevolmente la condanna di Galileo Galilei da parte della Santa Inquisizione nel XVII secolo. “Se prima di affrettarsi a sottoscrivere la solidarietà ai 67 qualcuno dei 1.479 avesse verificato tale affermazione – spiega l’Osservatore Romano -, avrebbe scoperto che chi ha scritto la lettera ha tratto la citazione del discorso di Ratzinger dalla voce Papa Benedetto XVI di Wikipedia, la nota enciclopedia della rete che viene redatta dai lettori che navigano in rete e che nessun uomo di scienza utilizzerebbe come fonte esclusiva delle sue ricerche, se non verificandone accuratamente l’attendibilità”. “Ciascuno – conclude il quotidiano – è libero di giudicare se questo modo di usare la ragione sia corretto o non piuttosto un atto di slealtà: il rischio di piegare la ragione davanti alla pressione degli interessi e all’attrattiva dell’utilità, è esattamente ciò da cui il Papa avrebbe messo in guardia il corpo docente de La Sapienza, se avesse potuto parlare. Ognuno giudichi chi ha difeso davvero la ragione”.
© Copyright Avvenire online del 6 febbraio 2008, articolo disponibile qui.
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