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Italian professors copy and paste from Wikipedia to attack the Pope

6 febbraio 2008

.  The Vatican newspaper L’Osservatore Romano is reporting that 67 professors from La Sapienza University in Rome who wrote a letter opposing a visit by Pope Benedict XVI based their opposition on a quote taken out of context from Wikipedia.org.

The Vatican daily also referred to the declaration signed by the 1,479 subsequent protesters, as mark of solidarity with the 67 in wich is stated that they “would have acted the same in the name of liberty and the investigation of science.”

“Perhaps,”  L’Osservatore Romano  continued, “the 1,479  professors do not know that, In the name of ‘freedom of research and of knowledge,’ they have taken false information to be true, accepting an assertion without checking whether it is factual”.

In their letter, the 67 professors maintained that “on March 15, 1990, during a speech in the city of Parma when he was still a cardinal, Joseph Ratzinger quoted a statement by Feyerabend (a philosopher of science): ‘During the era of Galileo the Church was more faithful to reason that Galileo himself.  The trial of Galileo was reasonable and just.  These are words that, as scientists faithful to reason and teachers who devote their lives to the advance and spread of knowledge, offend and humiliate us.  In the name of the lay nature of science and culture and out of respect for our forum open to teachers and students of all creeds and ideologies, we urge that this event be canceled.”

“If before rushing to express their solidarity with the 67, one of the 1,479 would have verified the affirmation (of the original letter), they would have discovered that the one who wrote the letter took the citation of Ratzinger’s discourse from the entry Papa Benedetto XVI in Wikipedia, the well-known Internet encyclopedia, composed by its users, which no scientific person uses as an exclusive source of his investigations, without carefully verifying its credibility,” L’Osservatore Romano noted.

“That Wikipedia in all likelihood is the source of the quote is evident by the fact that the letter from the 67 professors makes reference to a speech by Cardinal Ratzinger on March 15, 1990 in Parma.  The speech was given, but it took place in Rome, at La Sapienza University on exactly that day,” L’ Osservatore continued.  “The surprising thing is that whoever took the quote from Feyerabend could not have read the rest of the entry in Wikipedia, as he would have realized that the meaning of Ratzinger’s statement is exactly the opposite of what the 67 claimed the Pope was saying.”
The complete text of Cardinal Ratzinger’s conference was published in 1992 with the title “Svolta per l’Europa? Chiesa e modernità nell’Europa dei rivolgimenti.”

In a footnote to the conference text in that volume, the author explained that the address was delivered at La Sapienza University in Rome, on Feb. 15, 1990.

“Now then,” L’Osservatore Romano continued, “what’s surprising is that the person who took the Feyerabend citation could not have read the complete Wikipedia entry, which enables one to realize that the meaning of Ratzinger’s phrase is exactly the contrary to what the 67 professors have aimed to attribute to the Pope.”

“Each person is free to judge if this way of using reason is correct or if it is an act of disloyalty.  The risk of reason folding to the pressure of interests and to the attractiveness of utility is exactly the risk which the Pope would have warned the staff of La Sapienza about had he been able to speak there,” the Vatican newspaper stated in conclusion.

Copia e incolla da Wikipedia: 67 docenti per un errore

6 febbraio 2008

Svela “L’Osservatore Romano”

CITTA’ DEL VATICANO, mercoledì, 6 febbraio 2008 (ZENIT.org).- Di fronte alla raccolta di firme – tra professori, ricercatori e dottorandi delle università italiane – in segno di solidarietà con i 67 professori la cui lettera ha impedito la visita del Papa all’università “La Sapienza” di Roma, “L’Osservatore Romano” (6 febbraio 2008) avverte della diffusione di un errore sottoscritto, ora, da altre 1.479 persone.Riportiamo integralmente l’articolo del quotidiano della Santa Sede dal titolo “Copia e incolla da Wikipedia: 67 docenti per un errore”.

 

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I 1.479 firmatari dell’appello di solidarietà coi 67 docenti de La Sapienza che con la loro lettera hanno, di fatto, impedito a Benedetto XVI di parlare in università, hanno scritto: «Noi firmatari affermiamo che ci saremmo comportati come i 67 in nome della libertà della ricerca e della scienza» (ne dà notizia il «Corriere della sera» del 5 febbraio). Forse i 1.479 non sanno che, «in nome della libertà della ricerca e della scienza», hanno preso per buono un falso, cogliendo un’affermazione senza verificarne l’affidabilità.

Nella lettera dei 67 si legge: «Il 15 marzo 1990, ancora cardinale, in un discorso nella città di Parma, Joseph Ratzinger ha ripreso un’affermazione di Feyerabend: “All’epoca di Galileo la Chiesa rimase molto più fedele alla ragione dello stesso Galileo. Il processo contro Galileo fu ragionevole e giusto”. Sono parole che, in quanto scienziati fedeli alla ragione e in quanto docenti che dedicano la loro vita all’avanzamento e alla diffusione delle conoscenze, ci offendono e ci umiliano. In nome della laicità della scienza e della cultura e nel rispetto di questo nostro Ateneo aperto a docenti e studenti di ogni credo e di ogni ideologia, auspichiamo che l’incongruo evento possa ancora essere annullato».

Se prima di affrettarsi a sottoscrivere la solidarietà ai 67 qualcuno dei 1.479 avesse verificato tale affermazione, avrebbe scoperto che chi ha scritto la lettera ha tratto la citazione del discorso di Ratzinger dalla voce Papa Benedetto XVI di Wikipedia, la nota enciclopedia della rete che viene redatta dai lettori che navigano in rete e che nessun uomo di scienza utilizzerebbe come fonte esclusiva delle sue ricerche, se non verificandone accuratamente l’attendibilità.

Che Wikipedia sia con tutta probabilità la fonte da cui è tratta la citazione lo testimonia il fatto che nella lettera dei 67 si fa riferimento a una conferenza del cardinale Ratzinger del 15 marzo 1990 a Parma. La conferenza ci fu, ma si svolse a Roma, all’Università «La Sapienza», esattamente in quella data.

Il testo di quella conferenza è contenuto in un libro, pubblicato nel 1992 dalle Edizioni San Paolo col titolo Svolta per l’Europa? Chiesa e modernità nell’Europa dei rivolgimenti. A piè di pagina c’è la seguente «Avvertenza» dell’Autore: «La prima stesura di questo contributo fu presentata il 16 dicembre 1989 a Rieti – ancora sotto la viva impressione degli eventi appena verificatisi nell’Europa orientale – come tentativo di un’iniziale riflessione sulle cause e le conseguenze di quanto accaduto. La versione qui riportata è quella utilizzata per una conferenza all’Università “La Sapienza” di Roma, lo scorso 15 febbraio 1990. In occasione della celebrazione del millequattrocentesimo anniversario del terzo concilio di Toledo ho presentato a Madrid, il 24 febbraio 1990, un’ulteriore stesura, modificata in relazione alla specifica circostanza».

Ora, la cosa sorprendente è che chi ha preso la citazione di Feyerabend non può non avere letto la continuazione di quel brano, contenuta in Wikipedia, dove ci si può rendere ben conto che il senso della frase di Ratzinger è esattamente il contrario di quello che i 67 professori hanno preteso di attribuire al Papa.

Ciascuno è libero di giudicare se questo modo di usare la ragione sia corretto o non piuttosto un atto di slealtà: il rischio di piegare la ragione davanti alla pressione degli interessi e all’attrattiva dell’utilità, è esattamente ciò da cui il Papa avrebbe messo in guardia il corpo docente de La Sapienza, se avesse potuto parlare. Ognuno giudichi chi ha difeso davvero la ragione.

[Ndr: la versione originale del paragrafo in questione di Wikipedia, prima della sua modifica, era la seguente: “Il 15 marzo 1990 Ratinger, ancora cardinale, in un discorso nella città di Parma, riprese un’affermazione di Paul Feyerabend: «All’epoca di Galileo la Chiesa rimase molto più fedele alla ragione dello stesso Galileo. Il processo contro Galileo fu ragionevole e giusto»[21], aggiungendo però : «Sarebbe assurdo costruire sulla base di queste affermazioni una frettolosa apologetica. La fede non cresce a partire dal risentimento e dal rifiuto della razionalità, ma dalla sua fondamentale affermazione e dalla sua inscrizione in una ragionevolezza più grande.Qui ho voluto ricordare un caso sintomatico che evidenzia fino a che punto il dubbio della modernità su se stessa abbia attinto oggi la scienza e la tecnica»; mostrando quindi di criticare le idee di Feyerabend su Galileo, sul cui processo Giovanni Paolo II aveva chiesto ufficialmente scusa per l’errore della Chiesa”; http://it.wikipedia.org/wiki/Papa_Benedetto_XVI].

Adattamento a cura di ZENIT

© ZENIT.org

Papa alla Sapienza, L’Osservatore Romano: “Scienziati copiano errori di Wikipedia”

6 febbraio 2008

CITTA’ DEL VATICANO – Mercoledì, 6 febbraio 2008 (Vatican Diplomacy). Pioggia di critiche sulla stampa cattolica e non ai 67 docenti firmatari della lettera anti Ratzinger.

(ASCA) – L’Osservatore Romano, il quotidiano della Santa Sede, in un breve articolo pubblicato nell’edizione odierna attacca i professori firmatari di un appello di solidarieta’ ai 67 docenti dell’universita’ La Sapienza che, con la loro lettera al rettore Renato Guarini, hanno innescato le polemiche che hanno portato alla rinuncia, da parte di papa Benedetto XVI, della visita all’ateneo romano. ’Forse – scrive il quotidiano pontificio – i 1.479 firmatari non sanno che, ’in nome della liberta’ della ricerca e della scienza’, hanno preso per buono un falso, cogliendo un’affermazione senza verificarne l’affidabilita’’.

L’articolo ricostruisce la genesi della citazione del discorso in cui papa Benedetto XVI, a sua volta citando Feyerabend, sembra giudicare favorevolmente la condanna di Galileo da parte della Santa Inquisizione nel XVII secolo.

’Se prima di affrettarsi a sottoscrivere la solidarieta’ ai 67 qualcuno dei 1.479 avesse verificato tale affermazione – spiega l’Osservatore Romano -, avrebbe scoperto che chi ha scritto la lettera ha tratto la citazione del discorso di Ratzinger dalla voce Papa Benedetto XVI di Wikipedia, la nota enciclopedia della rete che viene redatta dai lettori che navigano in rete e che nessun uomo di scienza utilizzerebbe come fonte esclusiva delle sue ricerche, se non verificandone accuratamente l’attendibilita’’.

’Ciascuno – conclude l’articolo – e’ libero di giudicare se questo modo di usare la ragione sia corretto o non piuttosto un atto di slealta’: il rischio di piegare la ragione davanti alla pressione degli interessi e all’attrattiva dell’utilita’, e’ esattamente cio’ da cui il Papa avrebbe messo in guardia il corpo docente de La Sapienza, se avesse potuto parlare. Ognuno giudichi chi ha difeso davvero la ragione’.

© Copyright Asca

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Il giornale della Santa Sede

Attacco ai prof anti Pontefice: «Hanno preso un falso per buono»

CITTÀ DEL VATICANO — L’Osservatore romano attacca i prof firmatari di un appello di solidarietà ai 67 docenti della Sapienza che con la loro lettera al Rettore innescarono la polemica che portò poi alla rinuncia da parte del Papa a visitare l’ateneo.

«Forse — scrive il giornale — i 1.479 firmatari non sanno che hanno preso per buono un falso, cogliendo un’affermazione senza verificarne l’affidabilità».

L’articolo ricostruisce la genesi della citazione del discorso in cui papa Benedetto XVI, a sua volta citando Feyerabend, sembra giudicare favorevolmente la condanna di Galileo da parte dell’Inquisizione.

In realtà, quella citazione è stata copiata da Wikipedia dalla voce Papa Benedetto XVI.

© Copyright Corriere della sera, 6 febbraio 2008


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PAPA ALLA SAPIENZA, OSSERVATORE ROMANO: SCIENZIATI COPIANO ERRORI WIKIPEDIA

Docenti universitari, ma con la propensione superficiale dei loro studenti a prendere per oro colato ciò che sta scritto su Wikipedia, senza prendersi la briga di controllare e verificare. L’Osservatore Romano rileva come i firmatari della lettera al rettore della Sapienza contraria all’invito a papa Ratzinger abbiano dato per buona l’attribuzione al Papa di una citazione che invece non era sua. “Forse – scrive il giornale vaticano – i 1.479 firmatari non sanno che, ‘in nome della libertà della ricerca e della scienza’, hanno preso per buono un falso, cogliendo un’affermazione senza verificarne l’affidabilità“.
L’articolo ricostruisce la genesi della citazione del discorso in cui papa Benedetto XVI, a sua volta citando il filosofo della scienza Feyerabend, sembra giudicare favorevolmente la condanna di Galileo Galilei da parte della Santa Inquisizione nel XVII secolo. “Se prima di affrettarsi a sottoscrivere la solidarietà ai 67 qualcuno dei 1.479 avesse verificato tale affermazione – spiega l’Osservatore Romano -, avrebbe scoperto che chi ha scritto la lettera ha tratto la citazione del discorso di Ratzinger dalla voce Papa Benedetto XVI di Wikipedia, la nota enciclopedia della rete che viene redatta dai lettori che navigano in rete e che nessun uomo di scienza utilizzerebbe come fonte esclusiva delle sue ricerche, se non verificandone accuratamente l’attendibilità”. “Ciascuno – conclude il quotidiano – è libero di giudicare se questo modo di usare la ragione sia corretto o non piuttosto un atto di slealtà: il rischio di piegare la ragione davanti alla pressione degli interessi e all’attrattiva dell’utilità, è esattamente ciò da cui il Papa avrebbe messo in guardia il corpo docente de La Sapienza, se avesse potuto parlare. Ognuno giudichi chi ha difeso davvero la ragione”.

© Copyright Avvenire online del 6 febbraio 2008, articolo disponibile qui.

I professori anti Papa si radunano alla Sapienza: “Appello per la laicita’”

5 febbraio 2008

«Appello per la laicita’»

I professori anti Papa si radunano alla Sapienza

Con un documento docenti, ricercatori e dottorandi da tutti gli atenei italiani rivendicano il «diritto al dissenso»

Edoardo Sassi

ROMA — Parole d’ordine: «laicità» e «diritto al dissenso». Con in dote 1.479 nuove firme raccolte fino a ieri tra docenti, ricercatori e dottorandi di tutti gli atenei italiani.
Molti i firmatari celebri: dalla grecista Eva Cantarella al «premio Strega» Alessandro Barbero (storico medievale oltre che narratore), dal filosofo Gianni Vattimo al matematico autore di bestseller Pierluigi Odifreddi, da Luigi Bobbio (figlio di Norberto) fino alla storico Nicola Tranfaglia, dal sociologo Luciano Gallino al giurista Ugo Rescigno.
A diciannove giorni di distanza dai clamori suscitati per la mancata visita di Benedetto XVI all’università La Sapienza, ecco che si ricompatta (e cresce) il fronte contrario all’intervento del Pontefice per l’inaugurazione di un anno accademico, inizialmente previsto per il 17 gennaio scorso. «Anche noi cattivi maestri.

I PROMOTORI – Appello di solidarietà con colleghi (e studenti) della Sapienza di Roma», si legge in testa al documento di cui primi firmatari sono i docenti Angelo d’Orsi (Storia del pensiero politico) e Lucia Delogu (Diritto privato), entrambi dell’università di Torino. E d’Orsi domani alle 11 interverrà nell’aula Calasso della facoltà di Giurisprudenza della Sapienza per una tavola rotonda intitolata «Diritto al
Il filosofo Gianni Vattimo (Emblema) dissenso», promossa da «Sinistra critica » e alla quale partecipano anche le due anime della protesta anti-Ratzinger di inizio gennaio: gli studenti dei collettivi (il loro portavoce Giorgio Sestili modera l’incontro) e almeno uno dei 67 scienziati di Fisica firmatari dell’ormai celebre lettera al rettore Renato Guarini, Carlo Cosmelli, che in merito all’appellativo «cattivi maestri», affibbiato dal rettore ai docenti della protesta, disse subito: «Spero che il rettore ritiri questa espressione. Forse non ricorda l’uso che se ne faceva negli anni di piombo».
Ed è proprio intorno a questo slogan che ancora oggi si stanno raccogliendo gli oltre mille e quattrocento docenti di università e istituti di eccellenza, firmatari del nuovo documento: «I sottoscritti — si legge nell’appello — esprimono la più ferma e convinta solidarietà ai colleghi sottoposti a un linciaggio morale, intellettuale e persino politico senza precedenti ».
«Noi firmatari — prosegue il testo — affermiamo che ci saremmo comportati come i 67 in nome della libertà della ricerca e della scienza. Se essi sono cattivi maestri, ebbene lo siamo anche noi». Sul tema e sull’opportunità di quell’espressione ieri non è voluto tornare il rettore Guarini, che in una nota del primo febbraio ha già fatto una parziale marcia indietro, sostenendo che «era legittimo il diritto di critica da parte dei docenti, così come di alcuni gruppi di studenti». Una lettera del rettore giunta in concomitanza con un documento in cui 41 professori di Matematica gli chiedevano dare solidarietà ai 67 docenti, e all’indomani di un’altra mozione in difesa della laicità approvata con 233 voti dal consiglio di facoltà di Ingegneria, dove si chiedeva a Guarini di «esprimere pubblicamente » solidarietà ai 67 «per le ignobili accuse di intolleranza» ricevute «per la semplice espressione delle loro opinioni ».

DISSENSO

Polemizza a distanza Franco Cardini, professore di storia medioevale a Firenze: «Ancora firme dopo la pessima figura fatta? E’ evidente che un personaggio come il Papa che visita l’Università non ha nulla a che vedere con la possibilità di inficiare la libertà scientifica».

© Copyright Corriere della sera, 5 febbraio 2008 consultabile online anche qui

Rita Levi Montalcini: mai sognato di schierarmi contro il Papa

29 gennaio 2008

ROMAMartedì 29 gennaio 2008 (ZENIT.org).- Lo scorso 23 gennaio molti quotidiani italiani hanno attribuito a Rita Levi Montalcini l’intenzione di firmare la lettera dei docenti dell’Università “La Sapienza” contrari alla visita di Benedetto XVI.

In proposito il premio Nobel ha dichiarato: “Un’affermazione questa non veritiera; infatti dopo aver contattato diversi giornalisti che hanno scritto gli articoli è stato da loro riconosciuto di ‘aver dedotto’ dalle comunicazioni di Agenzia la frase suddetta senza che questa fosse stata da me pronunciata”.

“In qualità di membro della Pontificia Accademia delle Scienze e dell’ammirazione che nutro verso il Pontefice non avrei mai espresso quanto attribuitomi”, ha spiegato nella dichiarazione ripresa da “L’Osservatore Romano”.

“Preciso che sono stata discorde, sin dall’inizio, dai commenti che si sono sollevati attorno a questa incresciosa vicenda e ben lontana dall’assumere una posizione contro il Sommo Pontefice”, ha chiarito.

© ZENIT.org